Sabato 25 gennaio 2020, nella suggestiva cornice della Sala del Capitano dell’Hotel Posta, il Rotary Club Reggio Emilia insieme ai soci del Rotaract Club ha organizzato un interessante incontro con lo scrittore e giovanissimo filosofo Eugenio Capitani, autore del libro “Si può spiegare il tutto?”, edito da Aliberti compagnia editoriale, nella sua collana Aliberti Studi.
Originario di Montecchio, classe 1991, Eugenio Capitani si è laureato in Scienze Filosofiche all’Università di Bologna e, dopo aver conseguito un master in Comunicazione delle Scienze al Dipartimento di Fisica e di Astronomia dell’Università di Padova, è oggi docente di storia e filosofia e partecipa attivamente al dibattito pubblico sulla cultura e l’università.
Tema dell’incontro: si può davvero spiegare il tutto?
Dopo i saluti di Giovanni Baldi, Presidente del Rotary Club Reggio Emilia, e di Giorgio Martelli, Presidente del Rotaract Club Reggio Emilia, l’incontro è stato introdotto dalla Socia Cinzia Gimelli e il dibattito ha visto l’intervento della Dott.ssa Silvia Chicchi, responsabile delle collezioni naturalistiche dei Musei Civici di Reggio Emilia e curatrice dell’applaudita mostra dei Musei cittadini dedicata a Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica.
Lo studio svolto da Eugenio Capitani intende spiegare, approfonditamente ma nel modo più comprensibile anche per un lettore profano di questi temi, le teorie che hanno tentato di ridurre ad unità le leggi del nostro e degli eventuali altri universi, sotto un unico principio, al fine di raggiungere quell’unificazione della meccanica quantistica con la relatività generale di Einstein: una teoria del tutto, appunto, che è stata anche il titolo di un fortunato film sulla vita di Stephen Hawking, egli stesso sostenitore in origine di una “teoria definitiva”.
Ad oggi una “teoria del tutto” non è ancora stata raggiunta, e il dibattito intorno ad essa, che ha impegnato e impegna tuttora scienziati, filosofi e grandi pensatori è ancora acceso: Eugenio Capitani si sofferma in particolare sulla cosiddetta “teoria delle stringhe”, da molti considerata come la chiave definitiva per spiegare il tutto, ma che ha al contempo suscitato da parte della comunità scientifica non poche obiezioni che ne hanno infine decretato l’apparente fallimento.
“La teoria delle stringe” – spiega Eugenio Capitani nel suo libro – “ […] aspira a rappresentare anche quel raccordo fondamentale tra la scienza e altre importanti discipline che possono concorrere alla spiegazione generale di tutto ciò che ci circonda, sebbene sia stata, specialmente negli ultimi vent’anni, accusata di essere una teoria del tutto inconcludente e persino controproducente per qualsiasi tipologia di ricerca scientifica”.
Rimane tuttavia l’esigenza che è alla base di ogni teoria del tutto,quella dell’uomo di cercare “risposte alle grandi domande”.
A enfatizzare il senso della ricerca di Eugenio Capitani tesa a capire se possa esistere, tra scienza e filosofia, un’unica possibile spiegazione dell’universo, della natura, del tutto, è l’immagine in copertina, che riproduce l’opera realizzata dall’artista reggiano Pietro Mussini dal titolo “Il cielo nasconde ciò che lo sguardo non sente”.
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La “teoria del tutto”: il Rotary Club Reggio Emilia incontra Eugenio Capitani
- by PAOLO MAZZA
- Febbraio 2, 2020
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- 5 anni ago