Orthopaedics:assistere i bambini in Africa quando dalla teoria si passa alla pratica

Giovedì 16 gennaio, presso l’Hotel Astoria, si è svolta la conviviale con Cesare Faldini, professore ordinario di Ortopedia presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli (Bo) sul service: “Orthopaedics: assistere i bambini in Africa, quando dalla teoria si passa all’azione…”.

Dopo i saluti di rito, il presidente Giovanni Baldi ha presentato ai soci l’ospite in modo insolito, attraverso un video da cui è emersa subito la grande passione che Faldini ha per la sua professione.

Qui è possibile vedere il video: https://www.youtube.com/watch?v=NwVAtYmNfEg


Di seguito, ha preso parola Cesare Faldini.

Il professore ha voluto raccontare le storie di 5 persone speciali che attraverso gesti folli si sono rivelati geniali.

Primo fra tutti Francesco Rizzoli, padre dell’ortopedia moderna, che nel 1879 acquistò a Bologna il monastero di San Michele in Bosco per la costruzione di un grande e moderno ospedale per la prevenzione e il trattamento delle deformazioni del corpo. L’istituto fu inaugurato da Umberto I il 28 giugno 1896 con il nome di Istituto Ortopedico Rizzoli, che già nel giro di pochi anni diventò uno dei più importanti ospedali d’Europa.

La seconda storia ha come protagonista Giulio Faldini, nonno di Cesare. Nato a Livorno con una grave deformità della colonna vertebrale da una famiglia ebrea, subisce fin dall’infanzia vari interventi chirurgici presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli. Qui nasce la sua volontà di diventare ortopedico tanto che tornerà al Rizzoli in veste di medico nel 1923. Nel 1938 ottiene alla cattedra dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, alla quale non riesce ad accedere a causa delle leggi razziali emesse in quell’anno dal regime fascista. Nel 1939, su consiglio dell’amico Enrico Fermi, si trasferisce a Lima, in Perù, dove converte la laurea sostenendo nuovamente tutti gli esami di medicina. Nel 1941 fonda il reparto di Ortopedia del “Hospital Obrero” di Lima e nel 1947 pubblica il primo Manuale di Ortopedia e Traumatologia in lingua spagnola, che per oltre 30 anni è stato il testo di riferimento per tutti gli ortopedici del sud America per oltre 30 anni. Alla fine della guerra inizia a pianificare il suo rientro in Italia, nella cattedra dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, ma muore improvvisamente di infarto nel 1947, mentre si recava negli Stati Uniti a rappresentare il Perù e l’Italia alla prestigiosa American Academy of Orthopaedic Surgeons.

 

La terza storia sono i 3200 interventi chirurgici effettuati da Orthopaedics ONLUS, una piccola associazione che raduna Ortopedici, Anestesisti, Infermieri, Fisioterapisti e tecnici che impiegano le proprie vacanze come volontari nei paesi in via di sviluppo. L’azione diretta di Orthopaedics ONLUS è iniziata nel 1999 quando Cesare insieme al padre Alessandro si è recato per la prima volta presso il Mlali Children Hospal in Tanzania, come medicovolontario. Da quella prima spedizione è iniziata una attività costante presso il Mlali Children Hospital a Mlali, Tanzania, nella cui sala operatoria ogni spedizione venivano operati circa 30 bambini con deformità ortopediche. Considerando le necessità logistiche di sostegno alla chirurgia, nel 2002 è stata fondata l’associazione Orthopaedics che è stata riconosciuta come ONLUS nel 2003. Molte le malattie curate in questi paesi, tra cui la poliomielite. In queste missioni Faldini ha avuto modo di conoscere i volontari rotariani del service End Polio.

Il protagonista della quarta storia è Franco Riboldi, presente alla conviviale. Direttore Generale Azienda USL Bologna (2004-2008), Riboldi dà vita nel 1997 ad Annulliamo la Distanza (AnlaDi), impegnandosi nella battaglia per combattere la fame, le malattie e gli altri disagi che minacciano il futuro dei bambini in ogni parte del mondo, ed inizia sin da subito ad operare in Eritrea.

Dal 9 al 19 novembre 2019 si è svolta ad Asmara la missione del progetto “Camminiamo Insieme” durante la quale medici volontari dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, insieme al personale eritreo, hanno visitato 97 bambini ed effettuato 25 operazioni su un totale di 20 bambini operati.


La quinta storia è dedicata al Presidente del Rotary Club Reggio Emilia Giovanni Baldi, che in qualità di direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, a seguito della riorganizzazione dell’ospedale, dei tagli ai costi ma non al personale, in virtù di un piano di sviluppo che favoriva un punto d’incontro tra assistenza e ricerca, nel 2008 riesce a portare prima a pareggio e poi in attivo il bilancio. Inoltre, Baldi è stato l’autore del Dipartimento Rizzoli in Sicilia, riuscendo a collocare una nuova struttura nel panorama sanitario esistente che offriva percorsi clinici ad elevata complessità.

 

Cesare Faldini è riuscito a catturare l’attenzione di tutti i soci grazie a una relazione coinvolgente, trasmettendo con entusiasmo come il volontariato possa essere una risposta all’ingiustizia sociale e regalando soprattutto ai soci più giovani del club degli esempi d’ispirazione.