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Reggio Emilia guarda al Madagascar. Presentato il progetto A.L.B.A., la nuova università di Farafangana

Reggio Emilia guarda al Madagascar. Presentato il progetto A.L.B.A., la nuova università di Farafangana

Giovedì 18 settembre 2025 l’Aula Magna Pietro Manodori di UniMoRe ha ospitato un incontro pubblico molto partecipato, dal titolo “A.L.B.A.: un’Università per il Madagascar”. L’iniziativa, promossa da Rotary Club Reggio Emilia, UCID-Sezione di Reggio Emilia e UniMoRe in collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, ha raccontato la nascita della nuova università cattolica A.L.B.A. (Athénée Lucien Botovasoa Atsinanana), inaugurata il 15 settembre a Farafangana, nel sud-est del Madagascar.

La la serata è stata condotta da Carmelita Ardizzone, segretario Rotary Club Reggio Emilia.

Il presidente del Rotary Club, Emanuele Galaverni, ha aperto la serata sottolineando il ruolo decisivo della collaborazione tra istituzioni, mondo accademico e società civile. Ha ringraziato in particolare il Cavaliere del Lavoro e socio del Rotary Reggio Emilia Fabio Storchi, uno dei primi a credere e sostenere il progetto, e ricordato l’impegno della Diocesi reggiana, che da oltre cinquant’anni mantiene un legame forte con il Madagascar.

Il rettore di UniMoRe, Carlo Adolfo Porro, ha evidenziato il valore simbolico del gemellaggio tra un ateneo con oltre otto secoli di storia e un’università appena nata: «Mi sembra particolarmente significativo un gemellaggio fra un’università che ha una storia così plurisecolare e un’università che nasce adesso. Un ponte ideale fra il vecchio mondo e il nuovo mondo, uniti però in ideali comuni di fratellanza e inclusione».

Sua Eccellenza monsignor Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, ha definito A.L.B.A. «un piccolo miracolo», sottolineando l’innovazione del progetto: non assistenzialismo, ma la creazione delle condizioni perché la popolazione locale diventi protagonista del proprio sviluppo. Ha richiamato l’impegno storico della Diocesi in Madagascar, tra scuole e ospedali, come segno concreto di una comunità che investe nella cultura come strumento di speranza.

Molto atteso l’intervento di don Luca Fornaciari, sacerdote fidei donum della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, fondatore e coordinatore di A.L.B.A. Nel suo racconto ha ripercorso la genesi del progetto, nato dall’urgenza di offrire strumenti concreti a un territorio fragile ma ricco di potenzialità. Don Fornaciari ha sottolineato come l’università sia soprattutto una risposta a una questione di equità: «Il Madagascar non è povero perché mancano le risorse, ma perché manca la giustizia. E la giustizia passa anche dall’accesso alla cultura e all’istruzione». Per questo, ha spiegato, A.L.B.A. nasce come segno di speranza e di riscatto, “qualcosa di nuovo, di vitale e di potenzialmente decisivo”, che ha trovato fin da subito l’adesione di studenti e docenti locali.

La voce dei giovani è stata portata da François Bel Razafindrakoto, uno degli studenti malgasci oggi a Reggio Emilia grazie alla collaborazione con UniMoRe. Con emozione ha raccontato il proprio percorso: «Io sono davvero felice di studiare a Unimore, è un sogno che si realizza. Dopo la laurea tornerò in Madagascar per essere al servizio dell’università A.L.B.A. e aiutare la mia città nello sviluppo sociale ed economico».

Il ruolo della comunità locale è stato rappresentato da Marco Reggiani, responsabile della Comunità Familiaris Consortio, che da anni sostiene le missioni in Madagascar. Reggiani ha messo in evidenza come l’accoglienza degli studenti a Reggio Emilia sia un’esperienza di arricchimento reciproco, capace di generare relazioni autentiche e di testimoniare concretamente la logica evangelica del “chi dona, riceve cento volte tanto”.

Infine, Alessandro Capra, delegato del Rettore per l’internazionalizzazione, ha collocato A.L.B.A. all’interno di un più ampio orizzonte accademico internazionale. Ha ribadito il valore della “collaborazione” rispetto alla “cooperazione”, sottolineando come la formazione dei futuri docenti malgasci rappresenti un investimento sul capitale umano e un modello replicabile. Ha inoltre annunciato il coinvolgimento della rete europea UniGreen, dedicata a ricerca e innovazione in campo agrario, come ulteriore risorsa a sostegno dello sviluppo dell’università malgascia.

Un incontro che ha confermato la forza di un’idea nata dal legame tra Reggio Emilia e il Madagascar: costruire, attraverso educazione e cooperazione, le basi per un futuro condiviso.

Raffaele Filace                                                                                                         

Presidente Commissione Comunicazione