Istruzione, ricerca e innovazione sono le principali leve strategiche per assicurare sviluppo, migliorare la qualità della vita e affrontare le nuove sfide imposte dai processi di globalizzazione. In particolare è sulla qualità dell’istruzione – in grado di favorire la crescita culturale, sociale ed economica – che si gioca il futuro di uno stato e la capacità di restare nel novero dei paesi ad alto livello di sviluppo.
Ma nel nostro Paese c’è questa consapevolezza? Il nostro sistema di istruzione e formazione nazionale è adeguato all’evoluzione dei tempi o esistono spazi di miglioramento e innovazione? A queste domande cercheranno di dare risposta i relatori del convegno organizzato dal Rotary Club Reggio Emilia dal titolo “I giovani, la conoscenza e il futuro del Paese” che si terrà giovedì 14 marzo, alle 17, all’Astoria. Fabio Storchi, presidente del Rotary Club Reggio Emilia, affiancato dalla professoressa Gianna Fontanesi, introdurrà il confronto che vedrà protagonisti Pier Luigi Celli, amministratore delegato e direttore generale dell’Università Luiss “Guido Carli”, Ernesto Passante, dirigente scolastico, già direttore di Iprase di Trento, Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico di Reggio Emilia, e Ivan Lo Bello, vice presidente per l’Education di Confindustria.
Al termine degli interventi, la professoressa Bianca Rimini, già preside di facoltà, presenterà il nuovo corso di specializzazione in “Lean Organization” della Facoltà di Ingegneria gestionale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, creato in memoria di Oscar Storchi, scomparso tragicamente 40 anni fa, fondatore insieme ai fratelli Fabio e Fabrizio di Comer Industries, azienda reggiana leader internazionale nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica.
Le conclusioni saranno affidate all’avvocato Franco Mazza, past governor del Rotary Club Reggio Emilia, che dal 2008, insieme ai soci del Club, promuove e sostiene seminari e incontri ai quali hanno partecipato relatori qualificati, come Howard Gardner, Roger Abravanel e Attilio Oliva.
Fonte: Gazzetta di Reggio